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Cava Dè Tirreni, Salerno, Italy
Appassionato di esche artificiali da diversi anni pratica lo Spinning e si diletta in tutte le altre tecniche sia da riva che dalla barca. In acque dolce da i primi passi nel Bass Fishing. Da un anno collabora con iFish come Pro Staff DUEL Italia ed è consulente tecnico per il design delle canne INSHORE. Nell’ambito giornalistico piccole collaborazioni anche se a breve inizierà con Mediatika. Vive la pesca come momento di crescita ed empatia con l’ambiente che lo ospita RISPETTANDOLO e TUTELANDOLO.

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Itinerari Pesca

Una magica alba al porto di Campomarino

Il  centro si trova lungo la costa jonico-tarantino-salentina e il suo centro è situato a circa 7 m s.l.m. in un territorio fatto di vaste coltivazioni di uliveti e vaste estensioni di macchia mediterranea, soprattutto sulle dune adiacenti al centro. E’ sorto nel '900 nell'area in cui erano già presenti la Torre Moline, una torre di avvistamento antisaracena del XIV secolo, l'ex Palazzo Seminarile e anche attorno al porto, che è stato modificato nel corso del XX secolo.


Il porto di Campomarino è la più grande struttura portuale che si trova sulla costa da Porto Cesareo a Taranto.Si può dividere in due aree: il porto peschereccio, a sinistra, e il porto turistico, a destra, detto anche darsena Blue. Le due aree sono di uguale dimensione e sono divise da una grossa ala riservata a ristorante. Il porto turistico vanta di un ampio piazzale, dove l'estate vengono svolti numerosi concerti e spettacoli, mentre accanto al porto peschereccio, vi è un largo dove vi si svolge un mercatino estivo. Tutto il porto è protetto da un molo di sopraflutti di circa 350 m e da un molo di sottoflutti lungo 250 m.

Da sempre Campomarino ha dimostrato di essere un buon punto di approdo. Ma il porto vero e proprio è stato costruito nel XX sec. e poi modificato e ampliato. Campomarino, ma in genere tutta la costa maruggese, è molto rinomata per la bellezza del suo mare e anche delle sue spiagge. Da ovest ad est lungo tutta la costa del comune di Maruggio si incontrano le spiagge di Torre Ovo, di Piri Piri, di Acquadolce, della Madonnina, della Commenda, del Vento e la spiaggia del Porto, nei pressi del porticciolo turistico; oltre questo si trovano ancora le spiagge dei Pendolari, del Cardinale e del Monaco, fino ad arrivare a Torre Borraco in territorio di Manduria.

Il  Porto si può dividere in due aree: il porto peschereccio, a sinistra, e il porto turistico, a destra. Le due aree sono di uguale dimensione e sono divise da una grossa ala riservata a ristorante. Il porto turistico vanta un ampio piazzale, dove l'estate vengono svolti numerosi concerti e spettacoli, mentre accanto al porto peschereccio, vi è un largo dove vi si svolge un mercatino estivo. Tutto il porto è protetto da un molo di sopraflutti di circa 350 m e da un molo di sottoflutti lungo 250 m. 

Da sempre Campomarino ha dimostrato di essere un buon punto di approdo. Ma il porto vero e proprio è stato costruito nel XX sec. e poi modificato e ampliato.

Campomarino è circondata da imponenti dune e per tutelarle è nato il “Parco delle Dune di Campomarino”.

Le dune, estese per 41 ettari, sono alcune delle meglio conservate in Italia e grazie alla loro esposizione perfettamente a sud hanno sviluppato una rigogliosa macchia mediterranea tutt'ora presente. Alte fino a 12 metri s.l.m. , sono ricoperte da una fitta macchia mediterranea composta da rosmarino, ginepri, arbusti di ginepro coccolone e feniceo e, nelle parti più degradate, da una gariga a timo e elicriso. La flora delle rupi a picco sul mare, invece, annovera, tra le tante specie, il limonio virgato e il finocchio marino. In questo tratto di costa, le dune creano una costa più alta e rocciosa rispetto al resto del litorale tarantino e dai punti più alti delle dune, nei giorni più limpidi, è visibile il massiccio della Sila, quello del Pollino, Porto Cesareo fino ad arrivare a Gallipoli. La proposta di creare un parco fu fatta nel 1995. L'area protetta si estende per tutta l'estensione costiera del comune di Maruggio. La zona inoltre comprende l'unico habitat prioritario delle "dune grigie" censito in Puglia.

Dopo un sopralluogo per studiare le diverse postazione di pesca alle spalle del porto, dove si estendono una serie di frangiflutti abbastanza comodi, anche se impediscono in alcuni punti il recupero del pesce, ci diamo appuntamento alle 03,30 al parcheggio del porto.

Ore 04,00,
l'adrenalina e la passione ci  accompagna, durante il trasferimento, si scambiano idee e suggerimenti con il nostro amico neofita per avere buone probabilità di fare strike magari con un bel barracuda. Arrivati sullo spot ci si divide e iniziamo la nostra azione di pesca, con i diversi artificiali, ovviamente ogni lancio, ogni recupero è un nuovo brivido aspettando l'attacco, potrebbe essere fulmineo e inaspettato. Dopo svariati tentativi e trascorsa più di un'ora si decide di fare una pausa, approfittiamo per confrontarci con un buon caffè,  i nostri incontri sono caratterizzati dal condividere le esperienze per miglioare la tecnica. Si ricominciare la ricerca. 
Alle prime luci dell'alba un'acuto grido di allarme ci attira la nostra attenzione, il nostro amico neofita, ebbene si  Francesco ferra un bel esemplare di barracuda,dopo qualche minuto di combattimento finalmente lo porta sotto di se in una posizione al quanto scomoda, ma non finisce qui, perchè il nostro amico barra di salire non ne vuole sapere e inizia ad agitarsi mettendoci in difficoltà solo dopo qualche minuto grazie all'aiuto di Massimo, Giuseppe ed Ennio trovandoci su un punto alto riusciamo a bloccarlo e salirlo con il nostro fish grip. Finalmente un respiro di sollievo la nostra preda e con noi, non ci resta che ammirarla e vivere a pieno quest'emozione "la mia prima cattura. 


Gli occhi di Francesco brillano insieme ai primi riflessi diluce sull'acqua, una meraviglia che non si può fotografare ma solo conservare dentro.  Bene si riparte alla ricerca di altri attacchi,  questo è il momento migliore già si inizia a vedere il sole, che conclude la mattinata con un bel esemplare di kg 3.6.  
Che dire, dopo un’esperienza cos’ì si deduce che fare gruppo condividendo una passione così individuale ma comune, è una crescita su diversi piani. 

L’ambiente e le persone rendono possibile tutto ciò, le emozioni catalizzano i ricordi nel profondo degli uomini.
 
Un arrivederci alla prossima avventura. 








Testo di Ennio Quaranta e MassimoCapuano