Informazioni personali

Cava Dè Tirreni, Salerno, Italy
Appassionato di esche artificiali da diversi anni pratica lo Spinning e si diletta in tutte le altre tecniche sia da riva che dalla barca. In acque dolce da i primi passi nel Bass Fishing. Da un anno collabora con iFish come Pro Staff DUEL Italia ed è consulente tecnico per il design delle canne INSHORE. Nell’ambito giornalistico piccole collaborazioni anche se a breve inizierà con Mediatika. Vive la pesca come momento di crescita ed empatia con l’ambiente che lo ospita RISPETTANDOLO e TUTELANDOLO.

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martedì 30 agosto 2011

Barra all'Alba

Ore 4,15 del mattino: la sveglia suona, stamattina sono da solo, ma la voglia c'è!

Mi alzo, è tutto pronto e la canna è già in macchina così come le mie valigette porta artificiali. Mi resta solo uscire di casa, prendere la macchina e dirigermi sullo spot.
Dovrei arrivare lì per l'apice della marea: luogo scogliera naturale, fondale basso, una piccola cala che scende rapidamente fino ai 5-6 metri nel suo centro ma che risale subito dopo pochi metri; bisogna fare attenzione agli artificiali, rischio incaglio.

Arrivo sullo spot, è buio, monto un artificiale di superficie per sondare subito l'acqua e per scongiurare qualsiasi incaglio notturno che porterebbe a rogne non volute. Faccio dei lanci a raggiera cercando di variare la velocità e anche variando il recupero con degli stop & go, mantengo con poca luce un movimento lento e delle jerkate secche in modo da far brillare l'artificiale e attirare l'attenzione del predatore. Cerco lui, il barracuda mediterraneo. Il posto è buono, ne ho già presi un po' di questi esemplari ma di taglia piccola, tutti catch and release.. penso tra me e me: “voglio la mamma stavolta”. I lanci si susseguono senza avvertire il benché minimo movimento; inizia a cambiare la luce, momento topico...
Decido allora di cambiare, mi serve un artificiale che scenda un po' di più, poco, ma che sia molto riflettente e abbia un buon rolling, in modo tale da poter fare un recupero lento ma avere un buon riflesso delle poche luci dell'alba che cerca di vincere la notte; 

scelgo questo piccolo, ma micidiale aggeggio, il DUEL HARDCORE 130 F color arcobaleno; mi ha dato già belle soddisfazioni, molto versatile, si lancia benissimo, vola, lo senti in canna e lo puoi manovrare come vuoi.. piccoli scatti, lunghe jerkate alternate a piccole jerkate. FUNZIONA SEMPRE.

La luce si fa più importante. Riesco a scorgere i dettagli del mare, le condizioni marine sono ottime, il mare è pressoché calmo con una bella corrente che entra nella baietta e crea un piccolo mulinello a portata di lancio. E’ assurdo come alle volte il sesto senso ti guidi... decido di lanciare in mezzo alla corrente. Incredibile, due mulinellate, una jerkata, un stop e sento lo strike. Ferro immediatamente, regolo immediatamente la frizione, non troppo, non mi piace fare la voce grossa, mi piace divertirmi... subito una ripartenza circa dieci metri di filo. Poi lo recupero. Viene ma è pesante; inizio a capire che non è il solito piccolo barra. Lo pompo un po'. Una scodata in superficie, bellissimo. Esce con la testa. Poi va giù, mi parte di nuovo la frizione. Lo recupero di nuovo, é quasi sotto di me, ma non si arrende. 

Da’ testate importanti; le assecondo e lasco la frizione in modo tale da scongiurare rotture..pesco con uno 0,08. Un’ ultima sfuriata sotto lo scoglio e si arrende, faccio attenzione a salparlo. È di taglia, si può prelevare, lo prendo in braccio... come un bambino. Lo porto al sicuro su di uno scoglio lontano dal mare; alzo la testa, è luce piena..penso tra me e me: “Maledetto cambio di luce, è una sentenza”.

Il pesce è ben ferrato, tanto che non riesco a slamarlo subito. Allora decido di sganciare l'artificiale e continuare con i lanci; non esce più niente, ma è giusto così, uno mi basta ed avanza.




Faccio qualche foto al pesce ed alla baia..e torno a casa.



                                                   by Andrea Dimitri